Siamo alla fine degli anni Cinquanta. L'Italia sta cambiando e la televisione è testimone di questo cambiamento, direttamente o indirettamente. Lo è direttamente quando manda in scena il trionfo al Festival di Sanremo di Nel blu dipinto di blu. Domenico Modugno rompe gli schemi cantando a braccia spalancate. E quelle braccia stanno quasi a simboleggiare la fine di dopoguerra e ricostruzione: l'Italia si avvia al boom economico. La tradizione resiste e si classifica seconda in quel Sanremo con Nilla Pizzi e il cantare italiano de L'edera. La televisione è un successo ed è la finestra sul domani. Nascono nuovi divi e nuovi miti ragion per cui è bene saper aprire e chiudere a modo quella finestra. E come nel cinema americano si studia come parlare al pubblico, nella televisione italiana si perfeziona il linguaggio: nasce il Codice Guala, una specie di vademecum da osservare per evitare argomenti e parole sconvenienti. Deriva il suo nome da Filiberto Guala, direttore generale di quegli anni, impegnato a costruire una televisione educata. Alla fine del mandato, si farà frate trappista: Costanzo e Broccoli riproporranno una sua intervista (forse l'unica) realizzata da Sergio Zavoli. Il codice di comportamento (nessuno ha mai parlato esplicitamente di censura) si vede con chiarezza in un commento di Ugo Zatterin all'indomani della chiusura della case-chiuse. Era il 20 settembre del 1958 e si riteneva sconveniente parlare a chiare lettere del fenomeno. Per cui Zatterin fa un capolavoro di dialettica evitando accuratamente di pronunciare termini come "prostituzione", "prostituta", "casa-chiusa" e via eliminando. Ma l'Italia cambierà grazie anche alla televisione e ai suoi programmi della fine dei Cinquanta: con le canzoni nuove, con le trasmissioni in grado di tenere incollati davanti alla televisione la popolazione intera.
RAI, Storie Di Un'italiana è trasmesso da Rai 2 il sabato 27 giugno 2020 alle ore 14:50.